Se James Pallotta era (ed è) soprattutto un imprenditore finanziario, nato e cresciuto con gli investimenti ad alto rischio, Dan Friedkin ama scommettere sui cavalli vincenti e concreti. Chi lo conosce bene, perché da anni collabora con lui nel cinema, tempo fa ha detto: "Gli piacciono i soldi, è vero, ma gli piace soprattutto vedere cosa costruire con quei soldi". Per la Roma, forse, questa sarà la più grande novità rispetto al passato. Perché Dan Friedkin, dopo le automobili, gli hotel, l'intrattenimento e il cinema, vuole lasciare un segno nel calcio. E suo figlio Ryan, che sarà il braccio operativo della società a Roma, non vede l'ora di dimostrare di essere all'altezza delle aspettative paterne.

DAN FRIEDKIN — "Investire in Italia, e nella capitale, in questo momento storico può essere favorevole perché le cose sono destinate soltanto a migliorare. Gli americani, poi, non buttano i loro soldi. E se Friedkin fa un investimento del genere, che rispetto al suo patrimonio personale non è neppure così esagerato, è perché evidentemente vede delle potenzialità". Queste le parole, qualche mese fa, del produttore Pietro Valsecchi alla Gazzetta. Lui Friedkin lo capisce e lo comprende, mentre alcuni dei più stretti collaboratori di mister Dan, quando hanno sentito parlare dell'affare Roma per la prima volta, sono caduti dalla sedia. Friedkin invece ha le idee chiare e da tempo sa quello che vuole. È Presidente e Ceo di The Friedkin Group (giro d'affari da 9 miliardi di dollari), un consorzio di imprese e investimenti nei settori automobilistico, dell'ospitalità, dell'intrattenimento, del golf e dell'avventura. Tra le sue attività principali c'è Gulf States Toyota, uno dei più grandi distributori indipendenti al mondo di veicoli e ricambi Toyota, ed è anche il responsabile e co-fondatore di Imperative Entertainment che sviluppa, produce e finanzia branded entertainment originale con focus su film, televisione e documentari. Nel 2017 Friedkin, considerato da Forbes il 504° uomo più ricco al mondo con un patrimonio personale di 4.2 miliardi di dollari, ha co-fondato 30WEST, che fornisce capitale e guida strategica a progetti creativi di alto livello e a società lungimiranti che operano in tutta la cultura "pop". Friedkin e 30WEST hanno continuato la loro espansione a Hollywood nel 2018 acquisendo la maggioranza del capitale di NEON, una delle più ambite società di marketing e distribuzione cinematografica indipendente. Dan è stato produttore esecutivo di "The Square", Palma d'oro a Cannes, è presidente di Auberge Resorts Collection, un portafoglio di resort di lusso, hotel e strutture per vacanze di lusso ed è impegnato in attività di protezione ambientale, anche in Tanzania. Pilota esperto, è proprietario di molti aerei militari d'epoca ad alte prestazioni. Vive con sua moglie Debra a Houston e hanno quattro figli.

RYAN FRIEDKIN — Uno di questi, Ryan, si occuperà direttamente della Roma. Prima del lockdown era stato spesso nella capitale (Trigoria compresa) e non vede l'ora di tornare per iniziare a lavorare. È stato lui a spingere con il padre quando la trattativa sembrava ferma: direttore e consigliere di amministrazione di The Friedkin Group, ha lavorato come produttore in alcuni film, è coinvolto in numerose iniziative di beneficenza con particolare attenzione alla conservazione della natura selvaggia, si è laureato alla Southern Methodist University e vive a Los Angeles, ma è pronto a fare le valigie direzione Roma. Trent'anni, ha la passione per lo sport, il basket in particolare, ma vuole dimostrare al padre di poter essere anche un ottimo manager di calcio. È lui, secondo molti, l'asso nella manica di Dan Friedkin per fare grande la Roma.